Il DOT: cerchiamo di capire ora come è fatto nello specifico.
DOT è l’abbreviazione del
Department of Transportation (Dipartimento del Trasporto) sul lato del
pneumatico. Il simbolo DOT e i numeri e le cifre presenti ti permettono di
capire dove e quando è stato fabbricato il pneumatico.
Subito dopo il DOT si trovano i numeri che indicano il codice della
fabbrica in cui è stato prodotto il pneumatico e la data di fabbricazione che
puoi leggere nelle ultime 3 o 4 cifre.
I numeri composti da 3 cifre indicano la fabbricazione prima del 2000, le prime due la settimana e l’ultima l’anno di fabbricazione.
Detto questo, ricorda sempre che l’anno di fabbricazione del pneumatico non è un indicatore dell’invecchiamento del pneumatico!
Su questo influiscono molti fattori: i più importanti sono le condizioni di stoccaggio e il processo di ossidazione pianificata che si attiva quando monti le gomme sul veicolo.
Hai fatto controllare la ruota di scorta?
Molte volte ci si dimentica di far almeno controllare la ruota di scorta quando si va a cambiare le gomme. Alcuni autisti non sanno nemmeno dove si trova, a volte! Eppure è fondamentale tenere sotto controllo lo stato di salute della tua gomma di scorta.
Questa ruota, così come le altre, deve avere determinate caratteristiche (un giusto livello di pressione, assenza di forature, difetti o altre irregolarità, disegno a rilievo ben visibile sul battistrada): in assenza di questi requisiti il rischio è di incorrere in una multa, e la polizia stradale può addirittura vietarti di proseguire nella guida!
Per questi motivi è necessario sottoporre la ruota a una costante revisione, in modo da farsi trovare pronti per l’occorrenza, e controllare che non presenti lesioni e che non sia sgonfio.
Chiaramente dovrebbe pensarci il
tuo gommista, quando vai a cambiare le gomme.
Ma tu sei sicuro che l’ultima volta che sei andato a fare il cambio, in
officina ti abbiano controllato anche la ruota di scorta?
Anche questo è un chiaro segno per capire quanto in un’officina siano
professionali o meno.
