Consigli utili per posare le grondaie

La grondaia è l’elemento chiave per mantenere la salute del tetto e dei muri di casa, perché se ben posizionata impedirà alla pioggia di infiltrarsi nell’ intonaco e soprattutto non si riempirà di foglie, che sono il nemico numero uno del suo funzionamento.

Sia per i professionisti che per chi decide di installare una grondaia da solo, ci sono alcuni trucchi che è bene conoscere per evitare di fare un lavoro poco soddisfacente. Naturalmente se si decide di procedere da soli ci sono regole di sicurezza importanti che non si possono assolutamente trascurare, occorrono alcuni attrezzi senza i quali il lavoro è impossibile e naturalmente le canale che si comprano in lattoneria a Roma.

I tipi di grondaie e le loro differenze di montaggio

Prima di cominciare a montare una grondaia, può essere utile aver presente quali sono le loro principali tipologie, anche per riuscire a capire il grado di manualità necessaria per poterle installare. In generale la grondaia è un sistema di canalette di plastica o metallo che convogliano l’acqua piovana dal tetto al tubo di scarico nel pozzetto di scolo.

A seconda delle dimensioni del sistema ci possono essere più punti di convogliamento, per evitare che nel caso piogge molto intense parte dell’acqua finisca per colare lungo le pareti. Trattandosi di un sistema di convogliamento passivo è necessario che la grondaia non sia montata perfettamente in orizzontale, ma che presenti una leggerissima pendenza, l’1% ad esempio.

Per le dimensioni della grondaia (richiedi il supporto di una lattoneria di Roma come Opera Lattoneria, per sapere come intervenire) conviene attenersi ad una regola generale che prevede 8 cm di diametro per ogni 50 mq di spiovente interessato.

Il convogliatore pluviale, che è la sorta di imbuto in cui le grondaie convergono, deve essere raccordato con le tubature che portano l’acqua allo scolo a terra con un giunto. Le grondaie sono fissate alle falde del tetto e distano parecchio dal muro portante. Il raccordo deve avere un angolo tale da consentire un deflusso tranquillo delle acque, per esempio 45 gradi, evitando quelli retti, perché sono a rischio intasamento.

I materiali più diffusi sono i metalli e il PVC. Quest’ultima è una soluzione piuttosto economica e che offre il notevole vantaggio dell’essere completamente esente dalla corrosione,anche se dopo parecchi anni di installazione può essere necessario cambiare alcune sezioni.

Le soluzioni in metallo sono in lamierino zincato, acciaio inossidabile oppure rame o alluminio trattato, sono più adatte a installazioni di pregio e sono molto versatili.

Se si sceglie di installare grondaie in metallo, in particolare quelle in acciaio e in rame che sono piuttosto pesanti, a meno che non si tratti di un lavoro estremamente semplice è sempre bene rivolgersi a professionisti, soprattutto perché le modifiche e gli adattamenti richiedono un buon grado di manualità e attrezzi particolari che devono essere utilizzati direttamente sul sito di installazione.

Come si procede per installare le grondaie

Innanzitutto si devono preparare i fori per i tasselli di aggancio per i supporti in metallo per la grondaia e la canaletta di scolo. In questa fase si deve innanzitutto prestare attenzione alla sicurezza, quindi bisogna avere trabattelli e impalcature a norma.

Se possibile i fori di fissaggio dei tasselli andrebbero fatti con un trapano a batteria perché il cavo può rendere estremamente instabile la postazione di lavoro, in particolare quando la presa è lontana.

Per fissare le grondaie semicircolari conviene individuare i puntoni in legno del sottotetto, perché sarà più facile fissare le guide con il trapano. Quelle a sezione rettangolare dovranno essere fissate delle piattine dello stesso materiale della canalizzazione sempre nei siti disponibili.

Il lavoro non è complesso perché basta fissare la prima guida, la lontana dal convogliatore e poi spostarsi nel punto da cui deve defluire l’acqua, verificando di essere scesi di almeno un paio di centimetri ogni 10 metri con il fissaggio.

Si stende un filo fra il primo e l’ultimo appoggio e si mettono i nuovi sostegni, facendo in modo che poggino sul filo. Così si rispetta la pendenza e ci si assicura un buon deflusso.

Ora la grondaia va issata sul tetto e poi poggiata negli alloggiamenti in un ordine ben preciso. Per prima cosa si installa il convogliatore ,che deve essere fissato con le sue guide perché gli elementi successivi poggeranno sopra i suoi alloggiamenti e si deve provvedere a montare tutti gli elementi prima di proseguire .

Per rendere a prova d’acqua la grondaia i sistemi sono due: usare un saldatore a fiamma viva per stagnare tutti i raccordi, per le grondaie in rame, oppure rivettare e usare il mastice per gli altri tipi. Quest’operazione può essere difficile se non si è esperti nell’uso di questo tipo di attrezzi, ma è indispensabile per rendere stabile la grondaia.

La stagnatura classica si effettua con un saldatore a mazzetta per fare in modo che lo stagno riesca a colare nella fessura e deve essere fatta nella parte concava della grondaia. Se invece si sceglie di usare una rivettatrice che è obbligatoria nel caso di grondaie in acciaio alluminio o lamierino, si deve innanzitutto spalmare del mastice per lattoneria le superfici di appoggio prima di posare la sezione successiva. Si effettua di solito prima che il mastice abbia tirato, per non rovinare la tenuta. Per farla serve un attrezzo apposito che spara i rivetti e ne esistono sia a mano che elettrici.

Si deve poi mettere la scossalina ,che è una squadretta in metallo o in plastica che protegge il raccordo tra il tetto e la grondaia impedendo che la pioggia possa infiltrarsi e anche questa deve essere fissata con rivetti o con gli appositi gancetti.

Ora si deve cominciare a scendere inserendo i vari elementi della tubazione e fissandoli con la saldatura o i rivetti. Se la discesa non è molto grande non è necessario, perché le guide sono più che sufficienti. Questa regola però vale per due al massimo tre piani a seconda della piovosità della zona.

Ricordate però che il punto debole sono gli incastri fra le singole sezioni, quindi le guide di fissaggio non devono mai essere meno di due per ogni tratto, e vanno messe relativamente vicine dalle giunzioni.

Una volta arrivati in fondo è poi sufficiente raccordare l’ultimo elemento, che può essere una bocchetta in aria oppure il raccordo con un tombino di scarico. L’importante comunque è che sia facile da smontare, perché se mai dovessero entrare delle foglie nella tubatura è qua che si accumuleranno. Un trucco per evitare che i detriti possono intasare la tua grondaia è quello di montarci una rete di protezione in metallo, meglio se acciaio o alluminio, sopra. In questa maniera sarai sicuro che eventuali foglie o lasciti di volatili non intaseranno le tubature.