Guida turistica o accompagnatore turistico: quali sono le differenze?

Oggi come un tempo, il settore turistico è considerato fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’economia italiana. Basti pensare che, ogni anno, il Bel Paese si riempie di visitatori provenienti da tutte le parti del mondo, interessati alle straordinarie testimonianze storiche e culturali reperibili sul territorio, a visitare le celebri città d’arte (Roma, Firenze, Venezia e molte altre) o, più semplicemente, a trascorrere qualche giorno di relax nei luoghi di villeggiatura.

Con queste premesse, è facile intuire perché sempre più persone scelgano di lavorare proprio nell’ambito del turismo e dell’accoglienza. Del resto, che si tratti di un impiego stagionale in hotel o di un progetto a medio-lungo termine, le opportunità per mettersi in gioco ed ottenere uno stipendio soddisfacente non mancano affatto. Al tempo stesso, il settore turistico è un terreno fertile per chi ha voglia di investire in un nuovo business e per chi sogna una carriera freelance.

Quali sono le figure professionali più ricercate? In una Regione come la Sicilia, così ricca di attrazioni da visitare e con un passato a dir poco affascinante, lavorare come guida turistica o accompagnatore turistico non può che rivelarsi una scelta azzeccata. Dunque, come intraprendere questo percorso?

Facciamo un piccolo passo indietro e proviamo a delineare queste due attività.

Guide e accompagnatori turistici: cosa fanno?

La guida turistica è colui che accompagna i visitatori all’interno di musei e gallerie d’arte, edifici storici e religiosi, parchi ed aree a tema naturalistico, siti archeologici e monumenti in genere, illustrandone le caratteristiche ed il background.

Il servizio è diretto al singolo utente, alle coppie o a gruppi più o meno numerosi.

L’accompagnatore è un riferimento per la comitiva a tutto tondo: non soltanto nei momenti delle visite a musei ed attrazioni, bensì per l’intera durata del viaggio. Il suo compito, infatti, è assicurarsi che tutto proceda per il meglio, anche in hotel e durante gli spostamenti, ed intervenire in caso di bisogno.

In cosa differiscono guide e accompagnatori turistici?

Ad uno sguardo poco attento, le due figure appena descritte – guida ed accompagnatore turistico – possono apparire simili, se non addirittura sovrapponibili. In realtà, sebbene vi siano alcuni elementi in comune, si rilevano anche delle precise differenze nell’esercizio dell’attività, a livello di mansioni, ecc..

Analizziamole da vicino.

La guida turistica opera in contesti quali musei, siti archeologiciecc., limitandosi ad accompagnare i visitatori e descrivere le caratteristiche e la storia del posto.

Diversamente, l’accompagnatore è responsabile del tour sotto ogni aspetto: dal disbrigo degli adempimenti burocratici e amministrativi per i viaggi in Italia e all’estero alla sistemazione delle persone in hotel, fino alla gestione di eventuali imprevisti e alla risoluzione di tensioni o contrasti tra i membri della comitiva.

Per farla breve, quindi, l’accompagnatore turistico agisce come referente del gruppo, ha un ruolo organizzativo e dev’essere reperibile in qualsiasi momento.

Mettersi in proprio nel settore del turismo

Nella maggioranza dei casi, sia la guida che l’accompagnatore turistico lavorano in autonomia, motivo per cui sono inquadrabili come liberi professionisti.

Solitamente, infatti, la guida turistica collabora con agenzie di viaggi, tour operator, associazioni culturali, fondazioni ed enti pubblici che si occupano di valorizzare il territorio o che gestiscono in prima persona musei, gallerie, ecc..

Le guide più affermate hanno anche una clientela privata e, quindi, operano dietro incarico di comitive o gruppi che intendono visitare determinate location.

Lo svolgimento della professione è consentito solamente a soggetti abilitati, regolarmente iscritti all’Elenco nazionale delle guide turistiche, di pertinenza del dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il conseguimento dell’abilitazione avviene tramite superamento di un Esame di Stato, accessibile a chi ha compiuto la maggiore età e ha conseguito il diploma di laurea triennale.

Anche l’accompagnatore turistico è inquadrato come freelancer (ad eccezione che nella Regione Abruzzo, dove è richiesta la SCIA) e collabora per lo più con agenzie e tour operator, oppure con le amministrazioni locali.

Infine, entrambe le figure sono tenute ad aprire la Partita IVA (con Codice ATECO “79.90.20 – Attività delle guide e degli accompagnatori turistici”) non appena l’attività assume una forma stabile e continuativa, come spiegato in questa guida.

L’attivazione, come per tutti i liberi professionisti, è piuttosto semplice; inoltre, ricorrendo ad un servizio online come Fiscozen, può essere completata gratuitamente per via telematica.